Conferenza I-CiTies 2016

Una comunità nazionale di professionisti, innovatori e decisori pubblici per il rilancio dei progetti smart city, affidandosi alle soluzioni tecnologiche più avanzate e soprattutto agli open data. Sono questi in sintesi i punti chiave per un più rapido sviluppo urbano sostenibile nel nostro Paese emersi dalla due giorni di I-Cities a Benevento organizzata dall'Università del Sannio in collaborazione con il Laboratorio Nazionale Smart Cities del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’informatica), che quest’anno ha visto anche la collaborazione dell’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e dell’ENEA, con alcune novità rilevanti.

Una città intelligente è basata su due componenti fondamentali: una rete di comunicazione capillare per collegare sensori, attuatori e altri dispositivi intelligenti dispiegati sul territorio (paradigma dell’Internet of Things); una piattaforma capace di ospitare ed elaborare la grande mole di dati (paradigma del cloud computing) prodotta dai sensori e dai dispositivi personali, da rendere in formato open data. A queste due se ne aggiunge una terza: una moltitudine di servizi per supportare gli amministratori nelle loro decisioni e le utilities nella gestione on-demand delle risorse per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
 
A partire da questi elementi, caratterizzanti la smart city in termini ormai universali, si è esaminato lo stato dell’Agenda Digitale italiana e quindi la grande mole di lavoro fin qui svolta dall’ANCI. Ne è venuto fuori un panorama vasto e complesso e la necessità di definire una piattaforma nazionale unitaria che punti con maggiore impegno sugli open data.

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