Gli scaffold per la rigenerazione dei tessuti danneggiati

Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell'Università del Sannio ha ospitato il 30 ottobre 2017 il seminario della professoressa Anna Finne-Wistrand dell’Istituto Reale di Tecnologia (KTH) di Stoccolma.

La ricercatrice del Department of Fibre and Polymer Technology, School of Chemical Science and Engineering dell’eccellente centro di ricerca svedese è stata invitata a Benevento dal professoressa Daniela Pappalardo dell’ateneo sannita per parlare degli scaffold, i supporti sintetici tridimensionali  utilizzati per favorire la crescita cellulare e la rigenerazione di tessuti danneggiati. Si tratta di una importante innovazione dell’ingegneria tissutale.

La perdita o il danneggiamento di un organo o di un tessuto è, infatti, un problema devastante per la salute umana. L’approccio della medicina tradizionale è fortemente limitato dalla disponibilità di donatori per eventuali trapianti. La rigenerazione o la possibilità di sostituire un tessuto o un organo in pazienti con grandi ustioni, o che hanno subito asportazioni chirurgiche di arti o organi, o nei pazienti neoplastici ha un grande impatto sulla qualità della vita dell’individuo. Gli scaffold devono essere progettati con materiali e architetture che li rendano in grado di essere ben tollerati una volta introdotti nell’organismo. Sono tante le sfide che la ricerca scientifica deve affrontare. Quali proprietà meccaniche sono desiderabili? Quale deve essere la geometria e il disegno tridimensionale dello scaffold? Quale profilo di degradazione deve presentare il materiale? Questi alcuni dei questiti presentati e discussi nel corso del seminario.

 

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