L’attuario un professionista che non conosce disoccupazione

“L’attuario è un professionista a disoccupazione quasi zero, uno dei mestieri più richiesti sul mercato italiano e internazionale”. La conferma arriva da Gianpaolo Crenca, presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, che ha tenuto un seminario all’Università del Sannio per spiegare, ai numerosi studenti intervenuti, che la professione attuariale in Italia è in costante espansione e ricerca un numero sempre maggiore di addetti. Il percorso formativo richiede molto impegno ma l’occupazione è garantita.

All’ateneo sannita è attivo un corso di laurea in Scienze statistiche e attuariali e la rispettiva laurea magistrale che fa registrare nelle indagini Almalaurea sul profilo occupazionale dei laureati percentuali superiori al 90% di ragazzi che a un anno dal conseguimento del titolo trovano lavoro.

In particolare, l’attuario in Italia è una professione giovane e sempre più “rosa”. Gli attuari sono esperti di statistica, matematica applicata, probabilità, finanza e tecniche attuariali. Il loro mestiere, all’interno delle compagnie di assicurazione come degli enti pensionistici, riguarda molteplici aspetti dal calcolo delle tariffe agli accantonamenti tecnici, e in ogni caso la valutazione dei rischi, attività che si sta sempre più estendendo al mondo finanziario, alle imprese non finanziarie, ai fondi sanitari, alla gestione dei dati, al welfare, agli eventi di natura globale e sistemica.

Nel mondo gli attuari sono circa 100mila, in Italia poco più di 1.000, ma è un numero destinato a salire nei prossimi anni sull’onda dello sviluppo della professione con particolare riferimento alla gestione dei rischi, in particolare quelli aziendali, ai fondi sanitari, all’evoluzione dei mercati assicurativi, previdenziali e finanziari. Gli attuari lavorano sia come liberi professionisti sia come dipendenti presso società di assicurazioni, enti previdenziali, università, istituti di vigilanza come l’Ivass (assicurazioni) e la Covip (fondi pensione), mondo finanziario, imprese non finanziarie, gestione dei dati, welfare. Oggi troviamo attuari anche nell’area gestionale e nell’informatica. Il rischio è incertezza e gli attuari hanno gli strumenti per valutarla.

 

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