Sbatti il mostro in prima pagina. Le sfide della comunicazione giudiziaria

Il 15 febbraio si è tenuto l’incontro Sbatti il mostro in prima pagina. Le sfide della comunicazione giudiziaria. La discussione nasce dal recente volume di Edmondo Bruti Liberati "Delitti in prima pagina. La giustizia nella società dell’informazione" (Raffaello Cortina Editore 2022) che ripercorre il complesso rapporto tra stampa e processo penale. Sbattere il mostro in prima pagina non è certo un fenomeno del nostro contemporaneo. Le causes célèbres prima di interessare la stampa erano appannaggio della letteratura e ben prima dell’avvento dei mass media servivano al pubblico ogni dettaglio più cruento vero o falso che fosse. Bruti affronta l’ingresso delle telecamere all’interno delle aule di giustizia in Italia, dai processi per stupro negli anni 70’ al processo Cusani, dal protagonismo dei magistrati, dal dividersi senza esclusione di colpi dell’opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti. Eppure, dopo aver esaminato anche i punti più bassi raggiunti negli ultimi decenni dalla cannibalizzazione dell’imputato (Cogne e Avetrana per citare i due casi divenuti tristi exempla), l’autore conclude che la libertà di stampa, nonostante il circo mediatico, è un check e quindi anche un balance ineludibile di ogni grande democrazia, necessario a esercitare un controllo critico sul terzo potere. E allora posto che il dibattito pubblico è necessario, sono necessarie regole aggiornate per l’accesso agli atti che possano restituire fiducia nell’attività delle procure, e al contempo una diversa formazione dei magistrati che non possono più parlare solo per sentenze come recitava l'adagio.

La capacità comunicativa non si improvvisa e la formazione alla comunicazione dei magistrati (ivi compresa la gestione dei media in casi di urgenza e di ordinaria amministrazione) dovrebbe non essere un esperimento sporadico ma un impegno sistematico. Il tutto a tutela della dignità dell’imputato qualsiasi sia l’errore che abbia commesso perché se “l’errore e il crimine indeboliscono e deturpano la persona dell’individuo, non la negano, non la declassano”.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Benevento Clemente Mastella, della Presidente del Tribunale Marilisa Rinaldi e del Procuratore della Repubblica Aldo Policastro hanno discusso con l’autore Edmondo Bruti Liberati:  Gerardo Canfora, Rettore dell’Ateneo del Sannio, Aglaia McClintock, Garante degli Studenti dell’ateneo sannita, Antonella Tartaglia Polcini, Coordinatrice del Dottorato Persona, Mercato, Istituzioni. 

L’incontro fa parte del PROGETTO Legalità È Cultura (Rete Educativa della Legalità in Azione) finanziato dal MIUR per promuovere la cultura della legalità, la condivisione dei principi costituzionali. 

Sul canale YouTube UNISANNIO è disponibile il video dell'incontro. 

La LOCANDINA

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