L’attività di ricerca si è sviluppata prevalentemente nel settore dell’ingegneria sismica con riferimento al filone di ricerca sugli elementi non strutturali sottoposti ad azioni sismiche. Il primo aspetto che è stato affrontato è quello della vulnerabilità sismica; esso è stato sviluppato mettendo a punto delle schede di rilievo di valutazione della vulnerabilità sismica dei componenti non strutturali presenti negli edifici strategici. Lo studio è stato sviluppato anche attraverso la collaborazione, nel periodo 2012-2015 all’attività di analisi di vulnerabilità degli edifici scolastici della Città di Benevento nell’ambito della convezione tra il Comune della Città di Benevento ed il Dipartimento di Ingegneria, mettendo a punto le procedure di schedatura su 24 casi studio di edifici scolastici. L’attività di ricerca in questo ambito ha condotto ad una nuova metodologia di calibrazione delle schede di vulnerabilità basata sull’utilizzo delle curve di fragilità, pubblicata su rivista internazionale. L’aspetto di valutazione della domanda sismica sui componenti non strutturali è stato affrontato con particolare riferimento alla risposta fuori dal piano delle tamponature inserite negli edifici intelaiati in c.a.
I risultati hanno sottolineato come la risposta fuori dal piano sia fortemente influenzata dal vincolo tra la tamponatura e il telaio in c.a.; tuttavia tale vincolo costituisce il parametro più difficile da definire, soprattutto per le strutture esistenti. Pertanto è stata studiata la possibilità di una identificazione strutturale del comportamento locale della tamponatura mediante prova dinamica in sito, ampliando l’ambito di ricerca anche alle tecniche di identificazione strutturale di singoli componenti come utile strumento per la calibrazione dei modelli e lo studio di fenomeni locali. La tecnica dell’identificazione strutturale della risposta locale dei componenti non strutturali è stata estesa agli impianti antincendio.
Nell’ambito delle tecniche di identificazione strutturale l’argomento è stato esteso all’analisi di un intero edificio svolgendo un’applicazione su un edificio esistente in c.a.. La ricerca è stata finalizzata ad evidenziare il ruolo delle tamponature nella risposta dei telai nel proprio piano. La risposta della struttura è stata utilizzata anche per definire una metodologia semplificata per stimare l’influenza delle tamponature sulla rigidezza globale e di piano delle strutture intelaiate in c.a.. La formulazione proposta si presenta come un utile strumento, sia nella progettazione di nuove costruzioni che nella valutazione di quelle esistenti, per stabilire a priori la necessità di tener conto delle tamponature nel modello numerico.
Attualmente si sta verificando l’affidabilità delle prove dinamiche in sito per valutare la risposta di porzioni di edifici in muratura inseriti in aggregato, così da consentire l’analisi strutturale solo delle parti di interesse senza dovere estende la modellazione all’intero aggregato.
La ricerca nell’ambito dell’identificazione strutturale mediante prove dinamiche è stata ampliata recentemente all’applicazione per il “damage detection”.
Parallelamente alla ricerca sui componenti non strutturali ed alle procedure di identificazione strutturale sono state sempre approfonditi gli aspetti di modellazione strutturale. La modellazione lineare e non lineare è stata sviluppata nel settore delle costruzioni composte acciaio-calcestruzzo e nell'ambito delle costruzioni in c.a. La modellazione strutturale è stata estesa anche ai ponti introducendo l’interazione terreno-struttura.